Con l’alfabeto si può imparare tutto. A leggere, scrivere, sognare e volersi bene.
In classe Prima uno dei primi libri da leggere è “L’albero alfabeto” di Leo Lionni. È un racconto sulla diversità delle lettere dell’alfabeto e sull’importanza di unirsi insieme per comporre una parola e poi una frase. È un messaggio che ha un richiamo forte per i bambini. Anche loro sono tanti, sono diversi e ora sono anche insieme. Si inizia a costruire l’identità del gruppo. Si può disegnare un grande albero dove, al posto delle foglie, metteremo le lettere ( in stampato maiuscolo, realizziamone più di una per ogni suono e di diverse dimensioni). È utile farle mobili, staccabili, in modo che i bambini stessi possano giocare a comporre le prime parole. Nel succedersi delle stagioni l’albero cambierà, sarà abitato da tanti animali e si formeranno via via parole nuove.
In classe Seconda e anche in Terza al ritorno a scuola dopo le vacanze estive, propongo questa attività suggerita da Antonella Capetti, maestra e scrittrice. Chiedo ai bambini di scrivere su un foglietto una sola parola che riguarda le vacanze. Meglio farlo per scritto per evitare che dicano tutti le stesse cose. Poi le parole vengono riportate sul quaderno dandogli un ordine. Quale? Saranno i bambini stessi a dire “in ordine alfabetico “. Scriviamo in rosso sul margine sinistro del quaderno tutte e 26 le lettere e poi iniziamo a scrivere le parole dei bambini. Ci saranno lettere che restano senza parola. Ci diamo come compito quello di pensare tutti a cosa scrivere e se sul momento non viene niente in mente ci torniamo nei giorni seguenti. Se poi in classe ci sono alunni di origine straniera l’alfabetiere diventerà ancora più ricco ed interessante. Il lavoro finito si chiamerà “L’alfabeto delle vacanze estive”. Questa semplice attività, che sembra un gioco, è un lavoro di riflessione linguistica. Se fatto più volte durante l’anno scolastico (si può scrivere un alfabetiere su…tutto!), gli alunni iniziano a ricordarsi l’alfabeto e imparano a riordinare le parole a mente. Diventano molto bravi e veloci! Partendo dalla lettura di due albi illustrati di Nicoletta Costa, “Evviva l’alfabeto” e “L’alfabeto dei bambini”, chiediamo ai nostri scolari di scegliere una lettera e provare ad inventare una frase in cui ogni parola deve iniziare con la lettera scelta. Le prime frasi scritte avranno una struttuta semplice, del tipo: Marina è una medusa musicale oppure Tiziano è un topolino taciturno. Poi chiediamo di fare una breve descrizione di un personaggio, sempre usando la stessa regola della lettera iniziale tipo ” La mia amica con la lettera A si chiama Alice, viene da Agrigento e ama le acciughe / Il mio amico con la lettera S si chiama Simone, vive a Signa, é super simpatico e suona il sassofono. In classe ci sarà una bella ricerca di vocaboli! Questo gioco linguistico si può fare in tutte le classi a vari livelli, fino ad arrivare a fare con i più grandi giochi di parole complessi come L’ Abbecedario e il Tautogramma spiegati da Ersilia Zamponi ne “I Draghi locopei”(pag.39- 48). Assolutamente da tenere in classe L’“Alfabetiere” di Munari. Divertenti da leggere le poesie senza senso, che usano l’allitterazione per produrre un ritmo sonoro . Sarà utile per i bambini ritagliare dai giornali lettere con caratteri diversi e anche suoni difficili (chi, che, gn, gli…) da incollare nelle pagine del libro oppure in un grande libro alfabetiere costruito tutti insieme.
Con l’alfabeto possiamo consolidare la grammatica e ampliare il lessico, lavorare sui sinonimi e sui contrari… Per esempio, come ripasso ad inizio anno, a coppie o a piccoli gruppi, scrivere un alfabeto dei nomi comuni e propri, degli aggettivi e dei verbi…e poi integrare le parole trovate da ogni gruppo con quelle scritte dagli altri.
E che dire di tutti gli alfabeti che si possono realizzare?! Ce ne sono infiniti. L’alfabeto delle fiabe, l’alfabeto dei sentimenti (di cui parlerò più diffusamente in seguito), l’alfabeto delle cose felici (da fare subito noi adulti!) e, perché no, interessante realizzare, anche come progetto scolastico di plesso o d’istituto, per sviluppare le competenze sociali e civiche, un grande alfabeto dei popoli con tanto di notizie, da aggiornare via via, tratte da ricerche, interviste, ascolto di libri, documentari, riflessioni…
Per andare al di là del pregiudizio e scoprire che la normalità non esiste.

https://aibambiniescelapoesia.com/2020/11/15/lorco-che-mangia-i-bambini-e-non-solo/